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Ricomincio da tre… Tre donne, tre storie, una strada comune verso il cambiamento

23 Mag 2025

Con la guida della Dott.ssa Cristina Robba, Nefrologa e Nutrizionista, scopriamo come il Metodo PronoKal® ha cambiato la loro vita.

Dal celebre film di Massimo Troisi del lontano 1981 ci resta il messaggio che si può ripartire da tre cose buone fatte nella vita.

E tre sono proprio le belle esperienze di un trio di pazienti che, pur non conoscendosi, sono arrivate a seguire uno stesso percorso nutrizionale per una problematica clinica comune.

Si tratta di tre pazienti, di età diversa, che sono arrivate in ambulatorio per intraprendere una terapia dietetica dopo la diagnosi di lipedema.

Sono pazienti con esperienze di vita differente, peso corporeo diverso, gravità e sintomatologia del lipedema aveva caratteristiche differenti tra loro.

Le accumunava principalmente la finalità e la determinazione di perdere peso, ma soprattutto di diminuire il dolore agli arti, la goffaggine dei movimenti, ridurre in una di loro anche le ecchimosi alle gambe.

Descriviamo AB, 50 anni, professionalmente appagata con un ruolo direttivo importante quanto importante era il suo peso: 137 Kg. Una obesità severa, peggiorata da una condizione di lipedema IV stadio diagnosticato in un centro specializzato. Nel caso di AB erano coinvolti principalmente gli arti inferiori, con un dismorfismo accentuato e un grosso impaccio nei movimenti. Difficile non dover chiedere aiuto per mettersi le calze o le scarpe. Difficile trovare il coraggio di mettersi in costume e fare attività in acqua, attività peraltro che, secondo le parole della paziente “peggiorava molto il dolore, invece che dare sollievo”.

Nega di alimentarsi male, e perché non crederle? Ha preso peso improvvisamente dalla adolescenza e nonostante terapie dietetiche continue, non è mai riuscita a perdere peso. Fino a quando alla diagnosi di obesità si è sommato e sovrapposto quella di lipedema.

È deciso, la signora è convintissima a intraprendere una strategia dietetica il più possibile antiinfiammatoria e iniziamo una VLCKD con programma PronoKal®. Siamo ormai a Passo 4, usciti dalla chetosi, la paziente ha perso 27 Kg e le fisioterapiste che la seguono quasi non credono ai loro occhi: misurano e rimisurano le cosce, i polpacci, le caviglie e i cm scendono ad ogni controllo….

Invece AT è una ragazza giovane, giunge alla visita e quando racconta i suoi insuccessi dietetici ha spesso la voce interrotta dal magone…fatica a convivere con le sue grosse gambe, fortunatamente non ha dolori se non dopo parecchie ore di posizione seduta e la cute è bella, non ha mai avuto lividi spontanei…” sino ad ora” precisa. Tuttavia, nessuna terapia dietetica l’ha aiutata. Si è sottoposta anche ad un intervento di liposuzione con benefici relativi. Dice che sono l’ultima spiaggia con le mie indicazioni ad una dieta chetogenica, almeno per iniziare a perdere un poco di peso e disinfiammare questo tessuto adiposo compatto e resistente alle altre terapie dietetiche.

La situazione è decisamente migliorata, il peso sta calando, gli arti inferiori sono più sciolti e assieme decidiamo di passare ben presto ad una dieta di mantenimento, anche se, parole sue; “con i meal replacement è tutto più semplice ed efficace, impossibile sbagliare ed essere indotti in tentazione”.

Vorrei raccontarvi poi la storia di SC: la signora ha 64 anni, ha combattuto sempre con il sovrappeso ma dopo la menopausa il suo corpo è completamente cambiato. Gli arti superiori ed inferiori si sono ingrossati, ma ciò che più la infastidiva era La sensazione che i tessuti fossero modificati di consistenza, dice la paziente “gambe e braccia mi sembravano come di spugna, all’inizio soffice ma poi percepivo un indurimento e toccando apprezzavo irregolarità dolorose sotto pelle e la percezione era quella di toccare un materasso”. Nel frattempo, il peso aumentava e il rigore dietetico non aveva alcun effetto sul miglioramento ponderale.

Aveva sempre sofferto il caldo, adesso le pareva di avere sempre freddo. Il movimento non aiutava né a combattere il freddo né a sciogliere i tessuti impastati, anzi sembrava peggiorare il dolore. Viene posta diagnosi di lipedema.

Decidiamo anche in questo caso di partire con una dieta chetogenica con i pasti sostitutivi, come da linee guida della SIE. La proposta non viene accettata ben volentieri dalla paziente:  ha una vita di relazione e sociale piuttosto impegnativa,  è costretta anche a viaggiare per lavoro ma convinta dal dover fare qualcosa che non aveva mai fatto fino ad ora, decide di intraprendere questo percorso  In realtà dopo  quattro settimane di percorso PronoKal® con i meal replacement  si sente molto più energica,  i tessuti delle braccia e delle gambe sono un pochino più elastici, “rispondono meglio ai suoi comandi” afferma lei , specificando  che camminare le pesa di meno,  lascia la macchina un pochino più lontano per costringersi a percorre  tratti di strada  a piedi , esercizio che fa come prova per capire se cammina più velocemente ma  soprattutto se ha meno dolori.

Dopo 2 mesi, ha perso il 10% del suo peso corporeo, riesce ad indossare giacche di tessuto “rigido” che aveva appeso nell’armadio in quanto solo la pressione dei tessuti sulle braccia le procurava dolore.

Stiamo proseguendo, l’obiettivo finale non è ancora stato raggiunto, ma alcuni pasti liberi sono già stati introdotti, per permetterle la sua vita sociale.

Vuoi anche tu ricominciare da tre? Tre esperienze buone (in realtà potremmo narrarne molte più di tre!), tenerle a testimonianza che anche nel lipedema possiamo avere giovamento da una VLCKD particolarmente antiinfiammatoria nelle prime fasi di prescrizione, per poi riprendere un nuovo stile di vita.

La patologia è complessa, ma anche PronoKal® si impegna con i suoi studi e protocolli ad alleviare con il calo di peso la fatica di vivere questa condizione clinica.

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