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La mia rinascita con il Metodo PronoKal®: -36 kg e una nuova energia a 65 anni

28 Ago 2025

Buongiorno Giovanna, e grazie per voler condividere con noi la sua storia.
Cominciamo chiedendole: come ha conosciuto il Metodo PronoKal®?

Conoscevo già la dieta chetogenica perché alcuni colleghi in ospedale (oltre a lavorare all’università, lavoro anche in ospedale) l’avevano seguita ottenendo ottimi risultati. Tuttavia, non mi convinceva il medico che la gestiva in reparto, così ho deciso di cercare un professionista per conto mio.

È così che ho conosciuto la Dott.ssa Di Marco, una persona incredibile: possiede una determinazione e una grinta straordinarie. Mi ha detto subito: «Io seguo solo la chetogenica, e utilizzo un metodo che ho conosciuto durante alcuni congressi. Mi ha dato grandi soddisfazioni, quindi, se vuole intraprendere la dieta con me, si fa così».

Io ero già predisposta a questo tipo di approccio, perché a 65 anni, con almeno 30 kg da perdere, ero consapevole che qualsiasi altro tipo di dieta non avrebbe funzionato.
Venivo da tre anni di Covid, devastanti dal punto di vista alimentare. Sapevo che, se avessi voluto davvero perdere peso, avrei avuto due alternative: ricorrere ai farmaci (cosa che non volevo) o seguire una dieta chetogenica. E così ho iniziato il percorso con lei.

Mi ci è voluto un po’ di tempo per decidere, ma una volta presa la decisione, sono diventata intransigente: non mi sono lasciata tentare da nulla. Nel frattempo, c’è stato anche Natale, con tante feste (da noi si festeggia qualsiasi occasione!) e banchetti di ogni tipo. Non ho mai, mai, mai assaggiato nulla.

Mi conosco: se non mi impegno, soprattutto con me stessa, tutto il senso del percorso viene meno. Inoltre, è un impegno anche economico, quindi sprecare soldi – oltre a non raggiungere l’obiettivo – sarebbe stato frustrante.

Le perplessità prima di cominciare a cosa erano dovute?

Non tanto alla dieta in sé, quanto al fatto che probabilmente non ero pronta mentalmente. Nella vita ci sono mille pensieri, ma per iniziare un percorso del genere bisogna essere pronti. Per me, la “scossa” è arrivata da una fotografia in costume, terribile, che ho subito cancellato. Quella foto ha fatto scattare qualcosa. E poi ho trovato anche la persona giusta: con la dottoressa c’è stata subito sintonia.

Quindi direbbe che la dottoressa ha avuto un ruolo fondamentale?

Assolutamente sì. Ha un carattere forte, è grintosa e non fa sconti. Se non segui le sue indicazioni, te lo dice chiaramente. Ha rifiutato pazienti che non erano disposti a rinunciare, ad esempio, all’aperitivo. In una dieta che esclude zuccheri e alcol, se parti con un “però”, è già finita.

Mi ha conquistata proprio per questo. Ci vedevamo ogni 15 giorni, ora una volta al mese. È un riferimento costante.
La differenza la fa il paziente, certo, ma anche il medico. Se hai una guida forte, ti senti sostenuta.

Ora sono in fase 2-3: ho reintrodotto due pasti, ma sono ancora proteici. Sono ancora in chetosi.
Dopo sette mesi ho perso 36,7 kg. Ora peso 64 kg. Sono molto soddisfatta.
Sono tornata alla taglia 44, e non lo avrei mai immaginato.

Certo, la motivazione iniziale era estetica, ma il vero cambiamento è stato fisico. Abito al terzo piano senza ascensore e prima facevo fatica a salire. Ora salgo quasi saltellando.
Abito sulle colline bolognesi e ho ripreso a salire fino a San Luca, come facevo anni fa, camminando a passo spedito.

La dottoressa ha un plastico di 2 kg di grasso: ogni volta mi mostra quanti blocchi ho perso. È una gratificazione visiva notevole.
Anche in centimetri ho perso tantissimo: 28-30 cm in vita. Un cambiamento incredibile.

Aveva già seguito dei percorsi di perdita di peso in passato?

Sì, in passato ho seguito almeno due percorsi che avevano dato buoni risultati, ma ero molto più giovane. Si trattava di una dieta dissociata e di una dieta a punti, con cui avevo perso molto peso.
Il mio aumento significativo è iniziato intorno ai 45 anni, con la menopausa e anche perché ho smesso di fumare. Ho preso 30 kg, poi li ho persi, poi li ho ripresi, e così via. Dal 2019 all’estate scorsa, li avevo ripresi tutti. Ho anche tentato di ricominciare una delle vecchie diete, ma invano.

Con PronoKal® ho ottenuto risultati apprezzabili in tempi brevi: ho impiegato 7 mesi ad arrivare dove sono ora. Con altre diete ci avevo messo anche un anno. Inoltre, è un metodo che, se seguito correttamente, garantisce costanza: mi pesavo ogni sabato e c’era sempre una gratificazione.

Bisogna fare qualche rinuncia, ma una volta entrata in chetosi non ho più sentito fame, già dalla seconda settimana mi sentivo sazia.

Come è riuscita a conciliare lavoro e vita sociale con la dieta?

Il metodo è stato perfetto. Lavoro dall’altra parte di Bologna e la mia lezione coincide quasi sempre con l’ora di pranzo. Prima portavo un panino, ora porto la mia barretta, comodissima. Mi organizzo per tutta la giornata, inclusi gli integratori. A volte mi capita di mangiare la barretta in autobus, per mancanza di tempo!
Durante il Covid, in ospedale ci portavano di tutto e avevo iniziato a mangiare dolci, cosa che non avevo mai fatto prima. Con il tempo, ho riequilibrato tutto.

Ha avuto momenti di cedimento durante il percorso?

Devo dire di no. È stato un percorso continuo. La soddisfazione nel perdere peso mi ha spinta a non cedere mai. Nemmeno davanti a una pizza.

Se vuoi davvero seguire questa dieta, certe abitudini devi eliminarle. Molti mi chiedono: “Cosa hai fatto?” Ma poi, quando spiego la dieta, si tirano indietro. Non è così dura: serve solo volontà.

Io avevo la pressione a 150/100. Dopo una settimana, era tornata normale. L’obiettivo per me era la salute. L’estetica è una gratificazione in più, ma a 65 anni conta meno. Non riuscivo nemmeno a tenere in braccio mia nipote: ora lo faccio senza fatica.

La mia preoccupazione ora è non riprendere peso. Starò molto attenta. L’importante è tornare a un’alimentazione sana, non solo “normale”. La qualità e la quantità fanno la differenza.
Se si segue la dieta fino alla fine, si possono mantenere i risultati.

Che sensazioni ha avuto durante il percorso?
Mi sono sempre sentita bene. Mai stanca, sempre sazia.
Mi sono ricomprata la bicicletta – è la quarta, me le rubano sempre – e mi muovo molto di più.
Prima anche solo parlare mi lasciava senza fiato. Ora mi sento leggera e piena di energia.

Quali aspetti del Metodo l’hanno colpita di più?
La praticità dei prodotti, la costanza dei risultati, il monitoraggio continuo con la bioimpedenziometria.
Da biologa, ho apprezzato molto le basi scientifiche.
La chetosi stimola la mobilizzazione del grasso, e non ho avuto problemi grazie al controllo medico. È una dieta efficace, se seguita seriamente.

Se dovesse consigliare il Metodo a un’amica, cosa direbbe?
L’ho già fatto. Lo consiglio a chi è motivato. Spiego anche le basi scientifiche.
Non è economico, ma funziona: io ho perso 36 kg in sette mesi.

Il mio consiglio è: non iniziate durante le feste. Io ho cominciato a ottobre, così ho avuto due mesi prima del Natale per abituarmi.
E poi bisogna essere scrupolosi anche nei dettagli, come evitare aceti troppo zuccherati o dolcificanti nascosti.

È soddisfatta?
Molto. Mi sento bene, sono fiera di quello che ho fatto.
Ho trovato la dottoressa giusta.
Vivo da sola con il mio gatto, e ora mi gestisco bene.
Prima vivevo male. Ora sto bene. Ritornare com’ero prima? Mai più.

Consiglio la dieta a chiunque me lo chieda. Mi fa piacere condividere la mia esperienza, per incoraggiare anche gli altri. È una questione di salute, oltre che di aspetto. E si può fare.

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