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Giornata Mondiale del Cuore: un’occasione per riflettere sulla salute cardiometabolica

29 Set 2025

Sebbene sia vero che dovremmo prenderci cura di noi stessi ogni giorno, è altrettanto vero che le giornate mondiali della salute, dedicate a temi precisi, ci ricordano invece quanto poco siamo inclini a volerci bene e a mettere in atto facili misure preventive per migliorare il nostro benessere e diminuire il rischio di patologie.

Ecco perché anche quest’anno, a settembre, PronoKal vuole ricordare la Giornata Mondiale del Cuore, che cade il 29 del mese, e attirare l’attenzione di pazienti e lettori sul rischio cardiovascolare e la sua prevenzione.

Il cuore al centro della salute metabolica

Infatti, la salvaguardia della “salute cardiometabolica” è un elemento fondamentale della prevenzione: la salute del cuore è strettamente correlata alla salute metabolica, a un corretto metabolismo.

Il famosissimo studio di Framingham, il più grande studio epidemiologico di coorte iniziato negli anni ’50 in una cittadina americana, ha evidenziato come l’aumento della colesterolemia fosse associato a un più elevato numero di patologie cardiache ischemiche.
Questo studio, che per alcune sottopopolazioni ha ancora un reclutamento attivo ed è quindi ancora in atto, ha segnato la storia della patologia cardiaca.

I fattori di rischio: ciò che sappiamo (ma preferiamo ignorare)

Oggi tutti conoscono i fattori di rischio legati alla cardiopatia, come appunto:

  • l’ipercolesterolemia
  • il diabete
  • l’ipertensione
  • l’obesità
  • il fumo di sigaretta

Lo studio ha permesso di definire i fattori di rischio modificabili da quelli non modificabili, quali ad esempio l’età e il sesso.

Tutto ciò che sembra ora banale e scientificamente assodato è conseguenza di questo importantissimo studio.
Da allora la prevenzione avrebbe potuto fare passi da gigante, concentrandosi su tutti i fattori di rischio modificabili.

Invece è ancora necessario dedicare giornate di sensibilizzazione alla prevenzione cardiovascolare, perché nonostante le conoscenze radicate e fatte proprie da ciascuno di noi (anche i bambini sanno che il fumo fa male, che l’attività fisica va aumentata, che la pressione alta crea danni), il rischio cardiometabolico non è stato abbattuto.

L’approccio PronoKal: prevenzione attraverso la dieta

PronoKal da anni fa la sua parte anche in questa prevenzione, promuovendo le VLEKT, curando con la dieta pazienti obesi o sovrappeso, agendo quindi su uno dei fattori di rischio modificabili.

E se la VLEKT ci aiutasse anche su altri fattori di rischio cardiometabolici?
Come si comporta l’assetto lipidico con le diete chetogeniche?

La review scientifica del 2024

Nel luglio 2024, è stata pubblicata sulla rivista scientifica Current Nutrition Reports una review dal titolo: “Very Low Calories Ketogenic Diet: Effects on Lipid Metabolism?”

Un gruppo di studiosi, tra cui alcuni esperti italiani, ha voluto fare una revisione di tutti gli articoli pubblicati sull’argomento per valutare se le VLEKT, terapie dietetiche chetogeniche a basso regime calorico, hanno un effetto sul metabolismo dei lipidi.

Da questa importante pubblicazione, che riassume appunto i risultati di molti altri studi clinici sull’argomento, emerge che le VLEKT (Very Low Energy Ketogenic Therapy) sono una popolare opzione terapeutica in parecchie condizioni cliniche, inclusa la dislipidemia.
Infatti, più delle altre diete, la VLEKT può ridurre la produzione endogena di colesterolo.

La meta-analisi del 2022: risultati promettenti

Già nel 2022 una meta-analisi (cioè un’analisi trasversale dei risultati di più studi scientifici) ha analizzato gli effetti di una dieta a basso regime calorico e una dieta chetogenica.

Dopo 12 mesi di trattamento, la dieta chetogenica era più efficace nel ridurre il rischio cardiovascolare in pazienti sovrappeso o obesi, soprattutto in pazienti con diabete mellito tipo 2 (non insulino-dipendente).

Si rimarcava:

  • una diminuzione del colesterolo totale
  • un aumento dell’HDL, il colesterolo buono
  • un miglioramento dei trigliceridi e dell’insulino-resistenza

Per quanto riguarda il colesterolo LDL, alcuni studi riportano una sua diminuzione, altri invece non segnalano nessuna modifica significativa.

La spiegazione che gli studiosi hanno dato è che, utilizzando diete chetogeniche senza pasti sostitutivi, la dieta diventa particolarmente ricca di proteine animali, e la rapida mobilizzazione dei grassi provenienti dal tessuto adiposo potrebbe giustificare che questo parametro resti immodificato agli esami del sangue effettuati nel breve periodo.

Un dato rassicurante: le particelle LDL nelle VLEKT

Emerge inoltre un dato positivo: il colesterolo LDL, quello definito “meno buono”, che si forma durante le diete chetogeniche, è costituito da particelle molto meno aterogene, in quanto appartengono alla categoria di LDL di grosse dimensioni, più grandi delle “small dense LDL”, le molecole più piccole caratterizzate da una pericolosa capacità di formare placche aterosclerotiche.

Il vantaggio dei pasti sostitutivi PronoKal

Tuttavia, l’utilizzo dei pasti sostitutivi, dove l’apporto di grassi è correttamente calcolato, ci pone al riparo dal rischio di introdurre, per mantenere la chetosi, quantità esagerate di grassi.

Ecco come la VLEKT del Metodo PronoKal, utilizzando i Meal Replacements calibrati nel giusto apporto di proteine ad alto valore biologico e grassi in quantità moderata e controllata, può veramente fare la differenza nella protezione cardiovascolare, permettendo di abbattere in tempi rapidi il rischio cardiaco.

Conclusione

Giornata del cuore sì, ma con l’aiuto di chi da anni si occupa di ricerca e sviluppo di alimenti adeguati non solo alla perdita di peso, ma anche a migliorare i grassi nel sangue.

 

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