Quando guardare indietro è un bene…
14 Nov 2025La Dott.ssa Cristina Robba, Nefrologa e Nutrizionista Clinica, ci accompagna in un approfondimento sul ruolo dell’alimentazione nella gestione del diabete, illustrando come la dieta chetogenica, e in particolare il protocollo PronoKal®, rappresenti un approccio sicuro ed efficace per migliorare il controllo glicemico, ridurre i farmaci e favorire il benessere generale.
In alcune occasioni non voltare le spalle al passato è fondamentale per poter comprendere come proseguire in un percorso. E nella giornata dedicata al diabete vogliamo proprio avere un quadro retrospettivo di ciò che, dal punto di vista dietetico, può aiutare il paziente diabetico non insulino dipendente.
Così ci piace analizzare i dati di uno studio tutto italiano che ha confrontato la sicurezza e la fattibilità di una VLEKT (Very Low Ketogenc Therapy) nel management del compenso glicemico nei pazienti affetti da diabete tipo 2. È noto che la prevalenza di questa malattia è prevista in grande aumento nei prossimi cinque anni, si tratta infatti di una vera e propria pandemia globale che attraversa tutti i paesi del mondo. Inoltre, l’aumento del BMI comporta un aumentato rischio di disordini cardiovascolari e muscolo scheletrici compreso la stessa malattia diabetica.
Qualche anno fa è stato coniato il termine “Diabesity” per enfatizzare l’associazione tra diabete e obesità.
Parecchie meta-analisi, ossia revisioni statistiche che osservano i risultati di più studi scientifici su argomenti simili al fine di confermarne l’affidabilità, avevano già considerato il benefico effetto delle VLEKT sulla perdita di peso nei pazienti obesi.
Tuttavia, solo recentemente l’ADA, American Diabetes Association, ha incluso la VLEKT come un’opzione terapeutica per il trattamento di pazienti affetti da obesità e diabete di tipo 2.
Studi in soggetti affetti da diabete posti in terapia VLEKT con i meal replacement hanno avuto una maggiore aderenza alla terapia nutrizionale rispetto ai pazienti posti in dieta ipocalorica. Inoltre, in questi pazienti, durante la dieta chetogenica era diminuita la necessità di farmaci ipoglicemizzanti o anche di insulina, la VLEKT è stata infatti anche collegata ad un miglioramento della secrezione insulinica residua.
L’intervento nutrizionale con i meal replacements aveva permesso di mantenere un basso apporto calorico giornaliero per una durata di tre mesi, senza difficoltà di aderenza da parte del paziente, mentre il gruppo di pazienti a dieta solo ipocalorica non chetogenica avevano avuto più difficoltà a seguire il percorso dietetico. Inoltre, e questo è un dato davvero interessante del nostro sguardo all’indietro, a 6 e 12 mesi, dopo aver reintrodotto gradualmente i carboidrati, i pazienti che avevano seguito una VLEKT avevano mantenuto il peso ideale raggiunto molto di più rispetto ai pazienti in dieta ipocalorica.
Il raggiungimento del peso forma senza fatica ed in tempi rapidi, la mancanza di senso di fame, la diminuzione della posologia della terapia antidiabetica, il miglioramento della qualità di vita riferito hanno determinato una più alta soddisfazione generale nel gruppo di pazienti che hanno seguito la VLEKT.
Infatti, il benessere si misura non solo con la diminuzione di peso, ma anche con il miglioramento di dolori fisici, la facilità di esecuzione delle attività quotidiane e anche con un più elevato tono dell’umore.
Guardando “indietro” i risultati di questo studio confermano che la dieta chetogenica, come il protocollo PronoKal®, grazie ai suoi benefici effetti metabolici rappresenta una strategia nutrizionale sicura ed efficace perché migliora il compenso glicemico, abbassando la quantità di farmaci necessari, oltre che riduce il peso e migliora la qualità di vita.
Guardare “al passato” in modo scientifico ci consente di andare avanti con una proposta terapeutica a tutto tondo.
