L’importanza della qualità proteica nella terapia chetogenica
16 Lug 2025Affrontiamo questo argomento con la Dott.ssa Cristina Robba, Nefrologa e Nutrizionista, esperta nel campo della nutrizione clinica e profonda conoscitrice delle applicazioni terapeutiche della dieta chetogenica.
Seguire un percorso di terapia dietetica chetogenica è una decisione che deve essere condivisa con lo specialista che segue il paziente.
Non a caso parliamo di terapia dietetica, in quanto la VLEKT non è una dieta come tante altre; soprattutto non è un regime alimentare né uno stile di vita.
È appunto una terapia dietetica, tanto che da anni ormai la Società Italiana di Endocrinologia sta pubblicando vari Statement sull’utilizzo di pasti precostituiti per il calo ponderale.
Numerosi studi scientifici ne hanno dimostrato l’efficacia non solo nella perdita di peso, ma anche nel trattamento dell’insulino-resistenza, della policistosi ovarica, e in alcune patologie neurologiche e infiammatorie.
Dovendo escludere tutti i cibi contenenti zuccheri, sono stati ideati Meal Replacement che contengono bassissime o nulle quantità di carboidrati, pochi ma indispensabili lipidi, e un apporto corretto di proteine.
Ed è proprio sulle proteine che dobbiamo concentrare la nostra attenzione quando parliamo di VLEKT.
Le proteine sono costituenti fondamentali del nostro organismo e della nostra alimentazione. Si suddividono in proteine ad alto valore biologico e proteine a minor valore biologico.
Per comprendere il significato del termine “valore biologico” delle proteine dobbiamo fare un passo indietro e sapere che le proteine sono composte da amminoacidi, che ne sono i costituenti principali. Gli amminoacidi sono molecole indispensabili per la sintesi proteica e si dividono in due categorie: essenziali e non essenziali.
Gli amminoacidi non essenziali sono molecole che il nostro organismo, in particolare il fegato, è in grado di produrre sintetizzandoli a partire da altri amminoacidi presenti.
Gli amminoacidi essenziali, invece, non sono sintetizzabili dal nostro organismo e devono necessariamente essere introdotti con la dieta.
Nell’individuo adulto è quindi indispensabile introdurre con l’alimentazione gli 8 amminoacidi essenziali, e ciò può avvenire solo attraverso l’assunzione di proteine che li contengono, dette appunto proteine ad alto valore biologico, spesso definite anche “proteine nobili”.
Un’alimentazione equilibrata generalmente permette l’introduzione di tutti gli amminoacidi, combinando nella dieta sia proteine vegetali che animali, fornendo così all’organismo tutti i “mattoni” necessari per sintetizzare nuove proteine.
Diventa quindi importantissimo, nelle diete come la VLEKT che utilizzano pasti sostitutivi, che le proteine che costituiscono i Meal Replacement siano proteine di alto valore biologico, cioè contenenti tutti gli amminoacidi essenziali.
Si tratta generalmente di sieroproteine del latte o di proteine isolate della soia.
Tuttavia, la presenza degli amminoacidi essenziali non è l’unico elemento per definire la qualità delle proteine. Infatti, gli amminoacidi essenziali possono essere presenti ma in quantità non sufficienti a permettere una sintesi proteica ottimale.
Gli amminoacidi essenziali presenti ma in quantità ridotta vengono chiamati amminoacidi limitanti.
Ecco perché si valuta anche l’indice chimico delle proteine, che tiene conto della quantità degli amminoacidi limitanti.
Maggiore è l’indice chimico, maggiore sarà la qualità della proteina.
La proteina di riferimento per il valore biologico è quella dell’uovo, con un valore del 100%.
L’indice chimico è, quindi, il rapporto tra la quantità di un amminoacido essenziale in un grammo della proteina esaminata e la quantità dello stesso amminoacido in un grammo della proteina dell’uovo.
È quindi comprensibile come, tanto più alto è l’indice chimico, tanto più è elevato il valore nutrizionale della proteina.
I pasti sostitutivi, quindi, non devono solo essere prodotti con proteine nobili, ma queste devono anche avere un elevato indice chimico.
In pratica, l’indice chimico e il valore biologico sono strumenti fondamentali per comprendere la qualità delle proteine che consumiamo e per pianificare una dieta bilanciata e adatta alle nostre esigenze.
Le proteine del siero del latte, ad esempio, mantengono la massa muscolare, permettendone anche l’aumento, in quanto sono facilmente assimilabili e utilizzabili.
Le proteine della soia, tra le proteine vegetali usate nei meal replacement, sono quelle a maggior indice chimico e quindi a più alto valore biologico.
A questo punto è chiaro che non tutte le proteine sono uguali: non è sufficiente modificare chimicamente una proteina per costruire un pasto sostitutivo adatto alla perdita di peso e alla dieta chetogenica.
I prodotti devono provenire da filiere controllabili, non da filiere scadenti o non tracciabili.
Ecco perché è fondamentale affidarsi a specialisti del settore, come i professionisti che prescrivono prodotti con elevato indice chimico: questo fa davvero la differenza.
I prodotti PronoKal superano addirittura gli indici chimici richiesti dalle normative vigenti, avendo un valore compreso tra 100 e 140, ben superiore a molti alimenti precostituiti presenti in commercio.
Così i pasti risultano sazianti, e le proteine facilmente e rapidamente assimilabili, a vantaggio del mantenimento e del rinforzo della massa muscolare.
Questo accade perché i prodotti PronoKal hanno una formulazione esclusiva di proteine, tutte di origine europea e conformi a tutte le normative in termini di igiene, sicurezza e tracciabilità.
Si tratta di proteine che vengono assimilate in modo completo, se comparate ad altre proteine di minore qualità.
Davvero possiamo concludere che, in una terapia come la VLEKT, non tutte le proteine sono uguali.