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Non si tratta solo di esser pronti per la prova costume. Stiamo parlando di obesità o di ben altro?

17 Giu 2024

Tipicamente l’obesità porta ad un aumento del grasso totale nell’organismo con un conseguente aumento di peso. Tuttavia vi sono situazioni in cui l’obesità è solo uno degli aspetti di una condizione clinica che ha una patogenesi ben diversa. Parliamo del lipedema, una malattia cronica caratterizzata da un aumento anormale di grasso localizzato principalmente agli arti inferiori e superiori, e che tipicamente risparmia il tronco, i piedi e le mani.

Questa condizione viene spesso interpretata come obesità o linfedema. Ovviamente queste condizioni possono coesistere, ma il lipedema tipicamente provoca sintomi come il dolore, lividi cutanei simil contusione, presenza di noduli dolorosi di tessuto adiposo sottocutaneo e soprattutto una grande resistenza alla diminuzione di peso con diete tradizionali ed esercizio fisico.

Si tratta di una condizione che affligge il genere femminile, mentre è rarissima nel genere maschile, ed è spesso sottodiagnosticata anche nelle donne.

Il meccanismo patogenetico che porta a lipedema non è stato ancora completamente chiarito, tuttavia vi sono dati che convergono circa la presenza di fattori ormonali come livelli elevati di estrogeni che possono favorire lo sviluppo e insorgenza di lipedema. Un’altra teoria suggerisce che la perdita di tessuto elastico attorno ai vasi linfatici e alle strutture vascolari peggiori l’ipossia dei tessuti stimolando il rilascio di un fattore di crescita vascolare endoteliale e promuova la proliferazione di nuove cellule adipose.

Distinguere obesità da lipedema è quindi una assoluta necessità per poter intraprendere le strategie terapeutiche più corrette.

Qualsiasi sia il meccanismo patogenetico, clinicamente il lipedema si divide in 4 stadi, che vanno da un primo stadio in cui le alterazioni sono evidenti solo a livello cutaneo, al quarto stadio, il più grave che comporta un grosso accumulo di tessuto adiposo, duro e dolente sia alla pressione, dolore che può peggiorare durante l’attività fisica o dopo periodi di sedentarietà da seduti.  C’è inoltre ipotermia agli arti inferiori, e i sintomi peggiorano durante la giornata con la presenza spesso di segni vascolari attorno ai noduli adiposi.  Ma soprattutto quando le donne affette da lipedema vengono poste a restrizione dietetica, nonostante il calo di peso la circonferenza agli arti non diminuisce ma resta stabile.  Il calo di peso che avviene principalmente al tronco peggiora l’asimmetria del corpo e ne accentua il dismorfismo. Da ciò possiamo comprendere come il lipedema sia una condizione che comporta per chi ne è affetto anche un importante stress psicosociale.

Solo nel gennaio 2022 il lipedema è stato incluso e riconosciuto nella classificazione internazionale dell’organizzazione mondiale della salute World Health Organization come una entità clinica separata caratterizzata proprio da un disordine del grasso sottocutaneo.

Sappiamo che nell’obesità l’aumento del tessuto adiposo conduce ad uno stato di infiammazione cronica e recentemente è stato confermato che anche nel lipedema vi è uno stato cronico infiammatorio, indipendentemente dalla presenza concomitante di obesità, come se l’infiammazione fosse presente nel lipedema di per sé.

Diventa pertanto perentorio associare a tutte le terapie per il lipedema, come i bendaggi, il linfodrenaggio e la fisioterapia, anche la dieta più adeguata.

Le VLCKD sono state indicate come diete molto antiinfiammatorie, che abbassano il livello di lipoinfiammazione; pertanto, introdotte ai fini terapeutici anche ai primi stadi di malattia, possono influenzare il decorso della patologia.

L’approccio combinato di una VLCKD in 5 passi come il programma PronoKal, seguita da una appropriata dieta mediterranea risulta essere un’indicazione terapeutica sia per perdere peso velocemente nei casi di lipedema associato ad obesità sia per spegnere il più velocemente possibile lo stato infiammatorio che crea un corto circuito a livello del tessuto adiposo predisponendone la sua proliferazione.

Non si tratta quindi di voler affrontare una prova costume ai fini estetici, ma di poter affrontare un’estate con un miglioramento del benessere soggettivo ed una più accettabile visione di sé.

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