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Studio sui vantaggi del metodo PnK sull’infiammazione prodotta dal grasso (Lipoinfiammazione)

12 Set 2021

In questo articolo conosciamo e analizziamo i risultati di uno studio innovativo condotto su persone che hanno seguito il metodo PnK. Chi segue da tempo il nostro blog, sa che il metodo PnK è un metodo “scientifico” perchè grazie agli studi effettuati dal gruppo di ricerca Pronokal ha permesso di dimostrare una serie di evidenze che possiamo poi riscontrare in tutte le persone che seguono questo metodo per la perdita di peso.

Saprete già che sovrappeso ed obesità sono associate ad uno stato infiammatorio cronico e che questa infiammazione ha origine proprio nel tessuto adiposo, vero?

È questa la causa delle tante patologie correlate all’aumento del peso, basti pensare al diabete o alle malattie cardiovascolari che si manifestano più frequentemente nelle persone obese.

Inoltre questa infiammazione prodotta dal tessuto adiposo e denominata “LIPOINFIAMMAZIONE” è la responsabile della cosiddetta “memoria metabolica” e della tendenza a riprendere peso, anche dopo una dieta.

Ebbene sì, la persona che ha sviluppato un aumento del tessuto adiposo, specie a livello addominale, produce una serie di molecole denominate mediatori infiammatori che causano un aumento dell’infiammazione a livello cellulare e che quindi causano una serie di conseguenze sfavorevoli non solo in termini di salute ma anche di ripresa del peso perso.

Tutte queste, sono recenti e affascinanti scoperte della medicina, che oggi ci consentono di valutare, anche dal punto di vista molecolare, il ruolo dell’aumento di peso e non solo dal punto di vista “estetico”, pensando ad esempio alla produzione di cellulite.

Studi recenti hanno infatti identificato il DHA (Acido docosaesaenoico)  come il precursore di una nuova classe di molecole anti-infiammatorie che aiutano attivamente a risolvere la lipoinfiammazione.

Partendo da questi presupposti, analizziamo lo studio condotto dal gruppo di ricerca “PronoKal Group” insieme con i ricercatori dell’Università di Santiago de Compostela in Spagna, denominato studio PnK-Lipoinfiammazione.

Si tratta di una sperimentazione clinica comparativa tra due gruppi di 15 pazienti che sono stati seguiti per 6 mesi.

Entrambi i gruppi hanno seguito il metodo PnK, ma ad un gruppo è stato aggiunto l’assunzione di DHA, controllata con un gruppo con l’aggiunta di placebo, in doppio cieco (che vuol dire che chi effettuava la ricerca non sapeva se i pazienti esaminati stessero assumendo il DHA o il placebo), per una durata dello studio e dei controlli di 6 mesi. L’obiettivo è stato quello di valutare l’efficacia dell’aggiunta del DHA per aumentare i livelli dei mediatori lipidici coinvolti nella risoluzione dell’infiammazione e nella riduzione dei marcatori dell’infiammazione cronica in pazienti obesi sottoposto al programma di perdita di peso con il Metodo PnK.

I risultati a 6 mesi hanno dimostrato che entrambi i trattamenti erano efficaci senza differenze tra loro per quanto riguarda la perdita di peso (-20 Kg) e la riduzione della circonferenza della vita (-20 cm). Inoltre, entrambi i gruppi hanno mostrato una significativa diminuzione di trigliceridi, insulina, indice HOMA (Indice che misura l’Insulino-Resistenza) e proteina C-reattiva.

Dopo 60 giorni il gruppo con la supplementazione di DHA ha presentato un minore aumento di sostanze pro-infiammatorie rispetto al gruppo di controllo ed una diminuzione dell’indice antiinfiammatorio nel gruppo senza DHA.

Il risultato più entusiasmante lo si è riscontrato dopo 180 giorni in cui, nonostante si sia abbassata la dose del trattamento di DHA (250 mg/die rispetto ai 500 mg/die delle prime settimane), si è osservato un aumento nel rapporto anti-infiammatorio / pro-infiammatorio, superiore sia al rapporto presentato dallo stesso gruppo di pazienti prima di iniziare il trattamento, che rispetto ai pazienti che non hanno ricevuto la supplementazione di DHA.

Questi risultati dimostrano che i pazienti che hanno aggiunto l’assunzione di DHA durante la dieta chetogenica VLCKD (così come avviene con il metodo PNK) presentano una protezione anti-infiammatoria molto più alta al termine dello studio e che è in grado di diminuire la ripresa di peso che solitamente può avvenire al termine della dieta.

I risultati finali dello studio PnK-Lipoinfiammazione mostrano quindi non solo l’efficienza del Metodo PnK nella perdita di peso ed il miglioramento dei parametri di rischio cardiovascolare e degli adipociti, ma anche un miglioramento dei parametri infiammatori nel gruppo PnK-DHA, fornendo un effetto antinfiammatorio protettivo in questi pazienti. 

Questo è il motivo per cui nel Metodo PnK la supplementazione di DHA è inserita sia come integrazione da asumere 1 cp/die che aggiunta a tutti gli alimenti usati nel metodo grazie alla molecola brevettata denominata ProteinDHA.

In conclusione grazie a questo studio si può dimostrare la migliore efficacia a lungo termine del Metodo PnK rispetto ad altre diete chetogeniche VLCKD che consentono di mantenere una riduzione di peso più duratura nel tempo, come vedremo in un successivo articolo in cui un altro studio, sempre condotto con il metodo PnK ha dimostrato una maggiore efficacia a lungo termine di questo trattamento medico.

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