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VLCKD e Pasti Sostitutivi: intervista alla Dott.ssa G. Muscogiuri, firmataria del recente Consensus che rivoluziona il panorama della nutrizione, con l’obiettivo di contrastare l’obesità e le patologie ad essa correlate.

19 Mar 2024

È di recente pubblicazione un Consensus Statement sulla dieta chetogenica di tipo VLCKD con pasti sostitutivi.

Un lavoro importante con firmatari d’eccellenza, che si è svolto con il sostegno della SIE Società Italiana di Endocrinologia, e che ha confermato, ancora una volta, la portata rivoluzionaria di questo tipo di Intervento Nutrizionale.

Lo studio ha infatti confermato l’efficacia della dieta chetogenica a bassissimo contenuto calorico di tipo VLCKD nella perdita di peso, nonché l’importanza dell’uso di pasti sostitutivi per il potenziamento della sua efficacia. Inoltre, ha evidenziato i suoi effetti benefici nei disordini metabolici associati ad obesità, tra i quali il miglioramento dei parametri di glucosio e lipidi e la preservazione della massa magra.

Il Consensus Statement, ha posto, poi, attenzione sull’importanza di un approccio Multidisciplinare, della supervisione medica e della personalizzazione del piano nutrizionale, da sempre capisaldi del Metodo PronoKal, discutendo anche le fasi non chetogeniche e la transizione a una dieta di mantenimento basata sulla dieta Mediterranea.

A tale intervento nutrizionale è stato applicato l’acronimo di KeNut, come abbiamo già avuto modo di parlare in precedenti articoli.

 

Abbiamo avuto l’opportunità di intervistare la Dott.ssa G. Muscogiuri, una delle principali firmatarie di questo importante lavoro, nonché Specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo e ricercatrice presso l’Università Federico II di Napoli, che si è recentemente aggiudicata il prestigioso riconoscimento “Top Italian Women Scientists 2022”, e di approfondire con lei alcuni aspetti importanti di questo studio, ponendole alcune domande.

 

Gentile Dott.ssa Muscogiuri, grazie per aver accettato il nostro invito a partecipare a questa intervista, è per noi un onore poterle porre alcune domande su tematiche come questa che ci stanno molto a cuore e che segnano un importante punto di svolta nel panorama delle Diete Chetogeniche.

Come si evince dal Consensus Statement recentemente pubblicato, KeNut prevede un modello dietetico multistep con l’utilizzo di pasti sostitutivi. Rispetto al precedente Consensus pubblicato nel 2019 si è sottolineata l’importanza dell’uso dei pasti sostituivi al posto degli alimenti freschi?

“Quanto afferma è corretto. KeNut prevede un modello dietetico multistep con l’utilizzo di pasti sostitutivi, e rispetto al precedente lavoro del 2019, si è sottolineata l’importanza dell’uso dei pasti sostituivi al posto degli alimenti freschi. Ciò per diversi motivi:

  1. Efficacia e sicurezza. Studi recenti hanno evidenziato che l’uso di pasti sostitutivi basati su proteine del siero del latte o vegetali nella VLCKD portano a una significativa riduzione del peso corporeo e a un miglioramento dei parametri metabolici senza compromettere la sicurezza, rispetto all’opzione di proteine animali. Questo suggerisce che i pasti sostitutivi possono essere altrettanto efficaci, se non più sicuri, nell’ambito della VLCKD.
  2. Composizione del microbiota intestinale. È stato osservato che l’uso di pasti sostitutivi ha una migliore composizione del microbiota intestinale, con una riduzione dei Firmicutes e un aumento dei Bacteroidetes. Viceversa, diete chetogeniche con alimenti freschi sembrano avere un effetto sfavorevole sul microbiota intestinale. Questo è importante perché una composizione microbiotica più equilibrata è associata a una migliore salute metabolica.
  3. Bilancio nutrizionale. I pasti sostitutivi sono progettati per fornire una quantità bilanciata di macro e micronutrienti, con un basso contenuto di carboidrati e un’adeguata quantità di proteine e grassi. Ciò aiuta a garantire che i pazienti seguano una dieta nutrizionalmente completa mentre sono in VLCKD.
  4. Facilità di assunzione e controllo. I pasti sostitutivi sono disponibili in pacchetti monodose che aiutano a garantire un’assunzione controllata e facile. Questo è particolarmente importante durante la fase attiva della VLCKD, dove è cruciale mantenere un preciso controllo dell’apporto calorico e dei nutrienti.

 

Qual è il vantaggio metabolico e sul comportamento alimentare dei pasti sostitutivi?

“I pasti sostitutivi offrono diversi vantaggi metabolici e comportamentali, tra cui il controllo delle porzioni, poiché sono preconfezionati in porzioni controllate, il che aiuta a ridurre l’eccesso di consumo calorico e a gestire il peso, facilità di preparazione, perché sono pratici da preparare e consumare, riducendo il tempo e lo sforzo necessario per la preparazione dei pasti, apporto nutrizionale controllato, poiché sono formulati per fornire una quantità bilanciata di macro e micronutrienti, garantendo un’adeguata nutrizione durante la dieta e, non in ultimo, sostenibilità a lungo termine. L’uso regolare di pasti sostitutivi, infatti, può aiutare a mantenere una dieta equilibrata e sostenibile nel tempo, riducendo la tentazione di scelte alimentari non salutari.

 

E quali sono le caratteristiche nutrizionali e metaboliche dei pasti sostitutivi citati, nonché i benefici?

In primis hanno un basso contenuto di carboidrati. I pasti sostitutivi nella VLCKD sono progettati per avere un basso contenuto di carboidrati, generalmente inferiore a 3,5 grammi per porzione. Questo è fondamentale per indurre e mantenere lo stato di chetosi, che è il principio fondamentale della VLCKD.

Proseguendo, hanno un moderato contenuto di proteine. La VLCKD è, sì, molto bassa in carboidrati, ma è moderata nella quantità di proteine. I pasti sostitutivi nella VLCKD contengono solitamente una quantità moderata di proteine ad alto valore biologico, che aiutano a preservare la massa muscolare durante la perdita di peso e promuovono il senso di sazietà.

Hanno inoltre un contenuto di grassi controllato: Poiché la VLCKD è una dieta con un contenuto di grassi limitato, i pasti sostitutivi sono formulati per fornire la corretta quantità di grassi sani, spesso derivati da fonti come olio di cocco, oli vegetali, burro, o altri grassi naturali.

Forniscono un apporto di micronutrienti bilanciato, poiché i pasti sostitutivi per la VLCKD sono formulati per garantire un adeguato apporto di micronutrienti, come vitamine, minerali e antiossidanti, che sono essenziali per il benessere generale e per evitare carenze durante la dieta.

Non sottovalutiamo poi il contenuto di fibra alimentare. I pasti sostitutivi possono contenere una quantità variabile di fibra alimentare. La fibra è importante per la salute metabolica in quanto può contribuire alla regolarità intestinale, favorire il controllo glicolipidico e il senso di sazietà.

E poi, come citavo prima, garantiscono una facile assunzione e praticità. I pasti sostitutivi per la VLCKD spesso sono disponibili in forme pratiche che possono essere facilmente preparate, trasportate e consumate, garantendo un’assunzione controllata e conveniente.

 

Ecco, ma nell’ambito del protocollo VLCKD può spiegarci meglio che cos’è la Ketoadaptation?

“La Ketoadaptation è un processo fisiologico che si verifica quando il corpo si adatta all’utilizzo dei corpi chetonici come fonte primaria di energia. Questo avviene tipicamente quando l’apporto di carboidrati nella dieta è ridotto significativamente, inducendo il corpo a produrre chetoni a partire dai grassi come fonte alternativa di energia per i tessuti, inclusi il cervello e i muscoli. Durante la fase iniziale di adattamento, possono verificarsi sintomi noti come “cheto-influenza”, che includono stanchezza, vertigini, irritabilità e difficoltà di concentrazione. Tuttavia, con il passare del tempo, il corpo si adatta a utilizzare i chetoni in modo più efficiente e molti individui riportano un aumento dell’energia e della chiarezza mentale una volta completata appunto la Ketoadaptation”.

 

E perché la VLCKD non determina una riduzione della spesa energetica, come una dieta fortemente ipocalorica prolungata di tipo VLCD?

“La VLCKD è una dieta che limita drasticamente l’assunzione di carboidrati e induce il corpo a utilizzare i grassi come principale fonte di energia. Questo tipo di dieta non comporta necessariamente una riduzione della spesa energetica totale come avviene con una dieta molto ipocalorica perché tende a conservare più efficacemente massa magra e massa cellulare attiva. Infatti, poiché la VLCKD è moderata nelle proteine e nei grassi, fornisce abbastanza proteine per sostenere la massa muscolare senza eccessi che potrebbero essere metabolizzati per scopi energetici. Inoltre, i chetoni prodotti durante la VLCKD possono agire come un substrato energetico alternativo per molti tessuti, incluso il muscolo scheletrico, che può contribuire a preservare la massa magra. In contrasto, le diete VLCD sono estremamente ipocaloriche e possono portare a una significativa perdita di massa magra, compreso il tessuto muscolare, perché il corpo inizia a scomporre le proteine per generare energia quando non riceve abbastanza calorie dall’alimentazione”.

 

Dott.ssa Muscogiuri, vorremmo approfondire con lei alcuni aspetti relativi alla Dieta Chetogenica correlata ad importanti patologie, tra cui il Diabete.

Ci può spiegare meglio la posizione delle recenti raccomandazioni europee per la gestione dietetica del diabete da parte del DNSG (Diabetes Nutrition Study Group) dell’EASD (European Association for the Study of Diabetes) pubblicate su Diabetologia, dove non venivano raccomandate, anzi controindicate, le diete chetogeniche in pazienti con TDM* la perdita di peso, nonostante nel Consensus Statement del 2019 l’obesità associata a TDM2* presentasse un livello di raccomandazione elevato (1)?

“La posizione dell’EASD va contestualizzata nel paziente diabetico a cui prescriviamo la VLCKD. Un paziente diabetico che assume inibitori dell’SGLT 2** o in terapia insulinica basal-bolus potrebbe essere più suscettibile allo sviluppo di complicanze. Non lo è, invece, chi assume farmaci euglicemizzanti ovvero non associati al rischio di ipoglicemie e con una riserva insulinica tale da evitare l’insorgenza di una chetoacidosi diabetica”

*TDM = Diabete Mellito Tipo 1; TDM2 = Diabete Mellito Tipo 2;

**SGLT2 = enzima trasportatore di glucosio, termine commerciale Glifozine.

 

Un’ultima domanda: Riguardo invece all’uso della VLCKD nei disturbi neurodegenerativi, nel precedente Consensus del 2019 si evidenziava un livello di raccomandazione pari a 2 e tali patologie in associazione alla Sarcopenia. Nell’attuale Consensus si sottolinea come la dieta chetogenica sia responsabile di multipli effetti benefici oltre la perdita di peso. Quali sono le ultime evidenze scientifiche sugli effetti della dieta chetogenica nelle patologie neurodegenerative (Alzheimer/Parkinson/ SLA)?

“Le evidenze scientifiche sugli effetti della dieta chetogenica nelle patologie neurodegenerative come l’Alzheimer, il Parkinson e la SLA sono ancora in fase di studio e comprensione, ma ci sono stati alcuni sviluppi interessanti e promettenti negli ultimi anni. La dieta chetogenica ha suscitato interesse come potenziale intervento nutrizionale per l’Alzheimer, poiché il cervello può utilizzare i corpi chetonici come fonte alternativa di energia in caso di compromissione del metabolismo del glucosio. Studi preclinici e alcuni piccoli studi clinici hanno suggerito che la dieta chetogenica potrebbe migliorare la funzione cognitiva e ridurre i sintomi in alcuni pazienti affetti da Alzheimer. Tuttavia, sono necessarie ulteriori ricerche per comprendere meglio il suo ruolo e i meccanismi coinvolti. Ancora, alcuni studi preliminari hanno suggerito che la dieta chetogenica potrebbe avere effetti positivi sui sintomi motori e non motori nel morbo di Parkinson. Mentre per quanto riguarda la SLA, alcuni studi preliminari suggeriscono che potrebbe avere effetti positivi sulla funzione muscolare e sulla sopravvivenza, ma la ricerca è ancora in fase iniziale”.

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