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Diabete: la storia (a lieto fine) di Maria

23 Nov 2023

“No no no, io non ci sto!

Non ho intenzione di iniziare una terapia per il diabete: mi è stata solo riscontrata la glicemia alta al mattino e i valori di emoglobina glicosilata un poco superiori alla norma negli ultimi mesi, associata alla mia solita obesità, con la quale convivo facendo finta che non sia un problema”.

Ecco come ha risposto Maria, una signora di 55 anni, affetta da obesità di primo grado e con un riscontro di glicemie aumentate al mattino e glicata sopra la norma, alla proposta del suo medico di prescriverle una terapia antidiabetica. 

Maria ci racconta:

“Nella mia anamnesi famigliare ci sono soggetti con diabete di tipo 2 sia da parte paterna che materna, io stessa ho avuto il diabete gravidico alla seconda gravidanza, ma con una stretta dieta e moderata attività fisica e frequenti controlli diabetologici avevo scampato la terapia con insulina.

Da allora effettuo periodicamente gli esami del sangue, seguo qualche dieta in modo autonomo, ma il mio peso non è mai sceso in modo significativo e da due anni i valori di glicemia sono costantemente sopra i limiti. Il mio medico di base mi ha sempre detto che tutti questi fattori, cioè la anamnesi, il sovrappeso e i valori degli zuccheri nel sangue remavano a mio sfavore, o, meglio a sfavore della mia salute e che mi dovevo arrendere ad una terapia farmacologica.

Non sono contraria alle medicine, ma possibile non vi fosse un’alternativa più naturale? L’idea di prendere un farmaco a vita senza reali disturbi in atto non mi piaceva affatto.

Messa alle strette dalla mia ostinazione e resistenza, il mio medico mi ha consigliato di affrontare un percorso dietetico serio e mi ha proposto di rivolgermi ad un medico con esperienza in VLCKD, poiché aveva recentemente valutato lavori scientifici che segnalavano questa come una strategia dietetica in grado di far migliorare, a volte anche per sempre, i valori di zucchero nel sangue.

Mi sono così affidata agli specialisti consigliati da PronoKal Group, afferendo ad uno degli ambulatori specializzati. Ho subito avuto grandi attenzioni mediche, i miei esami del sangue sono stati valutati attentamente, altri me ne sono stati richiesti dopo la visita. Sono stata ritenuta idonea ad iniziare questo percorso dietetico: mi ero informata e sapevo che mi sarebbero stati proposti pasti sostitutivi con prodotti appositi, pertanto, pur di non assumere farmaci, ho accettato di buon grado il mio nuovo schema dietetico. Ero solo preoccupata di avere fame, essendo questa una dieta a bassissimo contenuto calorico. Invece, dopo i primi 2 giorni di adattamento, sono riuscita a seguire tutte le indicazioni prescritte assumendo i cinque pasti consigliati senza alcun problema o disturbo, e soprattutto senza sentire la fame. Il peso già dalle prime settimane è iniziato a calare, ed è stato per me un vero momento di soddisfazione. Ero anche stanca di fare sacrifici dietetici e di sentire solo parlare di metabolismo rallentato quando perdevo pochissimo peso.

Poiché l’obiettivo era certamente quello di avere un buon calo ponderale, ma anche quello di migliorare il mio compenso glicemico, mi sono stati prescritti controlli mensili degli esami, e già dopo 8 settimane, quando avevo già iniziato a reintrodurre un pasto con proteine “naturali”, la mia glicata si era normalizzata.

Ho percepito durante le visite di controllo che ero l’unica a stupirsi per questi risultati: per i medici questo era un risultato atteso, come evidenziato in parecchi studi clinici, mi hanno detto.

Molto diligentemente e senza alcuna fatica ho continuato il percorso, che si compone di 5 passi, 5 graduali passaggi dalla chetosi alla ripresa di una dieta controllata e bilanciata. La mia grande sorpresa è stata quando, nonostante avessi ormai da tempo sospeso di assumere i pasti sostitutivi, ho continuato a perdere peso mantenendo sotto controllo i valori di glicemia. Sto decisamente meglio, non solo sono dimagrita ma ho cambiato profondamente il mio modo di affrontare i pasti. Ho imparato quali alimenti prediligere a colazione, come assumere gli spuntini e quanta attività fisica praticare con regolarità senza viverla come un peso.

Suggerirei il percorso PronoKal a chiunque avesse un problema di obesità, ma soprattutto a coloro che, come me, rischiavano di ammalarsi di diabete, sottovalutando i rischi di avere la glicemia aumentata sopra la norma.

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