BLOG PRONOKAL

Intervista al Dott.Roberto Maugeri – direttore scientifico di PronoKal Group Italia

18 Nov 2020

In questa sezione del Blog continuano le testimonianze dei professionisti che adoperano con grande successo il metodo PNK per la cura dei propri pazienti. 

In questa intervista incontriamo il Dott. Roberto Maugeri, specialista in angiocardiochirurgia, esperto in diete chetogeniche da numerosi anni, nonché direttore scientifico di Pronokal Italia, al quale abbiamo chiesto di raccontarci la sua triplice esperienza come clinico, formatore e direttore scientifico nel settore.

La prima domanda riguarda l’aspetto clinico: Dottore, da tanti anni lei si occupa di diete chetogeniche, quali sono le differenze e i vantaggi del metodo PNK che lei ha riscontrato rispetto alle numerose diete che nel corso di questi anni ha prescritto?

L’innovazione che ho riscontrato nel metodo PNK, rispetto alle altre tipologie di diete chetogeniche  “Very Low Chetogenic Diet”, è l’approccio sulla risoluzione e la riduzione della lipoinfiammazione, cioè la possibilità di ridurre quello stato di infiammazione cronica subliminare che si riscontra nel paziente obeso e che molto spesso determina una facile ripresa del peso dopo un programma di dieta. Questo, a mio avviso, è l’aspetto fondamentale. 

Vi è poi l’associazione dell’attività fisica che permette di mantenere integra la massa muscolare e la massa cellulare del paziente e quindi la possibilità, soprattutto dopo il programma dietetico, di mantenere nel tempo i risultati che sono stati raggiunti. Il terzo aspetto innovativo del metodo PNK è la possibilità di avere il supporto di un coaching nutrizionale durante il percorso di dieta che aiuta ad ottenere più facilmente i risultati desiderati.

Oltre ad avere questa grande esperienza clinica, abbiamo ricordato che lei ha anche una vasta esperienza come formatore. Nel corso di questi anni possiamo dire che Lei ha letteralmente formato una generazione di professionisti esperti in nutrizione che si sono prima incuriositi/formati e che ora utilizzano la dieta chetogenica. Ricordiamo tra tutti la pubblicazione del suo libro che per tanti anni è stato un punto di riferimento per i professionisti. Era il 2014 quando fu pubblicato il suo testo “dimagrire in modo semplice e sicuro” in cui Lei analizza gli aspetti della dieta chetogenica VLCKD. 

Dal punto di vista dell’aspetto formativo ad un professionista che si affaccia oggi all’utilizzo delle diete chetogeniche, perché consigliare la dieta chetogenica e perché in modo particolare il metodo PNK? 

Ho cominciato ad approcciarmi alle diete chetogeniche verso gli inizi degli anni 2000, precisamente nel 2004. Ho cominciato appunto a fare esperienza clinica e dopodiché ho incominciato a dedicarmi alla formazione. Agli inizi degli anni 2000 c’erano enormi difficoltà riguardo la formazione perché c’era un notevole timore da parte della classe medica nei confronti delle “Very Low Calorie Ketogenic Diet”. C’era il timore di un rischio potenziale determinato dall’ eccesso di proteine, cioè era diffusa la paura che le diete, cosiddette iperproteiche, potessero determinare negli anni un danno renale. L’esperienza ha dimostrato però che tali diete non inducono un eccesso di proteine, che soprattutto non sono rischiose per il paziente, cioè non c’è rischio di danno renale. 

C’era anche un altro timore, legato allo stato della chetosi, perché la classe medica era stata abituata a temere la chetosi, perché si pensava alla chetoacidosi. In pratica tutti gli studi fatti fino a quel momento erano osservazioni sul paziente diabetico in chetoacidosi. Altri studi hanno confermato che la dieta chetogenica, nel paziente che non ha controindicazioni, non determina il rischio di chetoacidosi, quindi è stato sfatato anche quest’altro rischio.

Infine il timore che una rapida perdita di peso potesse innescare un rapido recupero del peso perso in tempi brevi, risultò infondato in quanto si è riscontrato che una dieta chetogenica condotta in maniera corretta con una fase di rieducazione alimentare al termine dello stesso percorso, non determinava un facile recupero ponderale. Ecco questi sono stati i timori iniziali nella formazione all’approccio alle diete chetogeniche.

Oggi possiamo dire che il metodo PNK si è avvantaggiato dei numerosi studi clinici condotti negli ultimi 5-6 anni, che hanno confermato non solo la validità della metodologia VLCKD nel trattamento del paziente, ma anche la sicurezza della metodologia della perdita di peso, una perdita di peso legata esclusivamente alla massa grassa e soprattutto alla massa grassa viscerale. Non c’è perdita di massa cellulare, abbassamento del metabolismo basale, non ci sono rischi per il paziente di incorrere in chetoacidosi, perché si è visto che non c’è alterazione dei livelli di elettroliti. Sono tutte situazioni queste che il metodo PNK oggi garantisce riguardo il risultato per il paziente e l’operare in sicurezza per il medico.

Come detto all’inizio, lei è anche il direttore scientifico di PronoKal Group Italia. In merito ai suoi studi recenti, può dirci se ci sono studi in corso che daranno vita ad altre evidenze scientifiche che come gruppo state portando avanti?

Sì, diciamo che gli ultimissimi studi condotti da Pronokal Group sono relativi alla significativa riduzione della steatosi epatica nei pazienti obesi. Attualmente stiamo lavorando con l’Università di Bologna su un gruppo di pazienti affette da sindrome dell’ovaio policistico sulle quali stiamo già cominciando a vedere buoni risultati per il recupero dello stato di fertilità da parte di queste pazienti che hanno utilizzato il metodo PNK.

Nel ringraziare il dottor Maugeri per la sua consueta e generosa disponibilità, gli chiediamo di raccontarci una tra le tante storie dei suoi pazienti, seguiti in questi anni con il metodo PNK, che può essere anche un po’ paradigmatica.

Una storia abbastanza recente di un collega, che partiva da un peso significativo di 113 kg, che aveva provato tantissime diete in passato e che finalmente è approdato al metodo PNK e nell’arco di 5 mesi ha perso una trentina di kg recuperando il giusto peso salutare. 

Era inoltre un paziente con uno stato inziale di alterato controllo glicemico. Ora non è più diabetico, ha un peso salutare e mantiene la forma fisica. Perdere nell’arco di 5 mesi 30 kg è veramente un valore davvero molto significativo!!!!!

Hai dei dubbi?

Ti chiameremo!

Inizia ora!

Lasciaci i tuoi dati e
e ti contatteremo

Risolviamo tutti i dubbi.