Piero, un manager che in sei mesi ha perso 35 chili con il metodo PNK

Incontriamo Piero, quarantanovenne  Consulente e Manager   nel campo dell’Hotellerie  e della ristorazione che ci racconta come con il Metodo PnK sia riuscito a perdere 35 chili in 6 mesi.

Piero buongiorno e grazie per voler condividere con noi la sua storia.

Prima di tutto vorremmo chiederLe di raccontarci come è venuto a conoscenza del  Metodo PnK.

Buongiorno a voi. Sono venuto a conoscenza del Metodo PnK grazie ad una cara amica che è una consulente scientifica PnK. Raccontandole di come avevo ormai perso le speranze di ritrovare la forma fisica che avevo un tempo lei mi ha consigliato di fare una visita da uno specialista ed esperto del Metodo per capire se poteva essere il percorso adatto a me.

Dopo aver cercato un medico nella mia zona di residenza ho preso quindi contatti con la Dott.ssa Isabella Rossignoli, che dopo la prima visita mi ha fatto fare le analisi del sangue. Alla luce dei risultati delle stesse è emerso che non vi era alcuna incompatibilità nel seguire il percorso e ho subito iniziato.

Era il 2020, un anno difficile anche per trovare la giusta motivazione o l’anno giusto per ritrovare un peso sano?

Un anno sicuramente non semplice ma per me era arrivato il momento. Ho iniziato nel mese di Giugno e all’epoca pesavo 112 Kili.

Aveva già seguito percorsi chetogenici per la perdita di peso?

No, non avevo mai fatto diete chetogeniche ma solo ipocaloriche proteiche.

E come si è trovato con i prodotti del Metodo PronoKal? Quali erano tra i suoi preferiti?

La prima settimana non è stato semplice perché non ero abituato a sostituire le mie cene con gli alimenti PnK ma appena sono entrato in chetosi è stato un percorso in discesa. In chetosi infatti ti senti carico di energie e motivato per proseguire, soprattutto quando il peso che ti comunica la bilancia scende giorno dopo giorno.

Dopo una settimana avevo già perso 3 Kili e anche quando uscivo con gli amici, portandomi il mio alimento PnK, non sentivo la fatica della rinuncia perché ero cosciente di essere sulla strada giusta. Tra i miei prodotti preferiti sicuramente i Wafer e la Mousse al cioccolato !-)

Effettivamente Piero lei è un uomo che per professione è spesso fuori casa, come è riuscito a conciliare il percorso con il Metodo PnK con il suo stile di vita?

In realtà il problema si presentava più per gli altri che per me. Se ti poni l’obiettivo di avere un peso giusto e una alimentazione  sana non senti la fatica di dover ordinare piatti diversi da quelli che ordinano gli altri.

Secondo Lei il ruolo del medico è importante?

Assolutamente si. Essere seguiti da un esperto evita di commettere errori.

Per fare un esempio c’è stato anche un periodo breve in cui la dottoressa Rossignoli ha previsto per me un’alimentazione non chetogenica. Il periodo è durato poco e ha coinciso con le mie ferie estive ma subito dopo sono rientrato in chetosi con i prodotti PnK. Questo passaggio, senza un controllo di un esperto, sarebbe stato azzardato e probabilmente non favorevole. Solo un medico può riconoscere se per il tuo corpo è il momento giusto.

Di grande aiuto sono state anche le nutrizioniste-coach di PnK che oltre ad aiutarmi nella scelta dei prodotti mi hanno seguito dall’inizio alla fine sostenendomi in ogni momento.  Alla viglia di Natale il mio peso era sceso a 77 Kili. Ne ho persi in totale 35 e sono, con gioia, tornato indietro con il peso a 10 anni fa.

Un’ultima importante domanda: che importanza ha l’esercizio fisico in un percorso come questo?

E’ fondamentale. Per me forse può essere più semplice perché ho giocato a Rugby a livello agonistico e mi sono sempre allenato nella mia vita. Capire, da subito, che non avrei potuto seguire un percorso per la perdita di peso senza abbinare l’esercizio fisico non è stata un’imposizione.

Io vado a correre e continuo ad allenarmi. Ritengo che praticare sport anche solo due volte alla settimana aiuti non solo a perdere peso, ma anche a sentirsi meglio e ad aumentare l’energia emotiva per affrontare le giornate e la vita.