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Il Peso Emotivo

03 Mag 2023

Anche se ci sono molte opzioni per la perdita di peso, la sfida più grande è ancora quella del mantenimento dei risultati. Infatti, secondo un recente sondaggio*, il 50% delle persone che hanno ripreso più peso dopo aver terminato una dieta lo attribuisce al fattore emotivo, che spesso può portare a sviluppare una vera e propria ansia alimentare.

Le difficoltà nella regolazione delle emozioni sono associate al cosiddetto “Binge-eating” e, spesso, possono rappresentare un ostacolo all’efficacia degli interventi di perdita di peso a lungo termine nell’obesità e nel sovrappeso. In questo contesto, infatti, le scarse capacità di regolazione delle emozioni possono manifestarsi sotto forma di eccesso di cibo in risposta ad emozioni negative e all’uso dello stesso per sopprimere esperienze emotive spiacevoli o avverse; ciò è noto come fame emotiva.

Cos’è la Fame Emotiva?

Non sempre mangiamo esclusivamente per soddisfare la fame fisica. Molti di noi si rivolgono al cibo anche per sentirsi a proprio agio, per alleviare lo stress o per premiarsi. E quando lo facciamo, tendiamo a rivolgere la nostra attenzione a cibi processati, dolci e altri cibi “appaganti”, ma poco sani.

La Fame Emotiva riguarda l’uso del cibo per sentirsi meglio, per soddisfare i propri bisogni emotivi e non lo stomaco. Sfortunatamente, però, mangiare emotivamente non risolve affatto i problemi emotivi, anzi, solitamente ci fa sentire peggio. In seguito, infatti, non solo il problema emotivo originale persiste, ma ci si sente anche in colpa per aver mangiato troppo.

Rivolgersi al cibo come stimolo, ricompensa o celebrazione in maniera occasionale non è necessariamente un male. Ma quando mangiare diventa il principale meccanismo di sfogo emotivo, cioè quando il primo impulso è quello di aprire il frigorifero ogni volta che si è stressati, turbati, arrabbiati, soli, esausti o annoiati, si entra in un circolo vizioso e malsano in cui il vero sentimento o problema non viene mai affrontato.

Impariamo a distinguere tra Fame emotiva e Fame fisica.

Per interrompere il circolo della Fame Emotiva, è necessario in primis imparare a distinguere tra fame fisica ed emotiva. Ecco alcuni indizi per differenziarli:

  • La fame emotiva appare improvvisamente, invadendoci in un istante e sembra travolgente e urgente. Invece, la fame fisica appare più gradualmente.

 

  • La fame emotiva fa appello a certi cibi “appaganti” (processati, dolci), quelli che forniscono un effetto istantaneo. Quando si è fisicamente affamati, si desidera quasi tutto ciò che è cibo, compresi alimenti sani, come le verdure.

 

  • La fame emotiva di solito porta a mangiare impulsivamente e inconsciamente, prima che ce ne si accorga, avremo mangiato distrattamente un intero sacchetto di patatine, senza prestare attenzione o goderselo affatto. Quando mangiamo in risposta alla fame fisica, tendiamo ad essere più consapevoli di ciò che stiamo facendo.

 

  • La fame emotiva non ci sazia, spesso si mangia fino a quando non si è scomodamente pieni. La fame fisica, d’altra parte, ci fa sentire soddisfatti quando si è mangiato abbastanza per fornire al corpo i nutrienti di cui ha bisogno.

 

  • La fame emotiva non è localizzata nello stomaco. Invece di un brontolio o una fitta allo stomaco, ci si sente affamati con una brama che non ci si riesce a togliere dalla testa.

 

  • La fame emotiva spesso porta a rimpianti, sensi di colpa o vergogna, questo perché siamo consapevoli del fatto che non stiamo mangiando per motivi nutrizionali. Quando mangiamo per soddisfare la fame fisica non ci sentiamo in colpa perché stiamo semplicemente dando al nostro corpo ciò di cui ha bisogno.

Identifichiamo i fattori scatenanti della nostra Fame Emotiva

Il primo passo per porre fine alla fame emotiva è identificare i nostri fattori personali scatenanti. Quali situazioni, luoghi o sentimenti ci fanno cercare il conforto del cibo? La maggior parte dei pasti emotivi sono legati a sentimenti spiacevoli, ma possono anche essere innescati da emozioni positive, come premiarsi per aver raggiunto un obiettivo o aver fatto una festa.

Le Nutrizioniste-Coach di PronoKal, esperte nelle tecniche di coaching, ci spiegano come riconoscere le cause più comuni della fame emotiva e ci danno alcuni consigli per contrastarle:

  • Stress: Avete mai notato che lo stress ci fa venire fame? Non è solo una questione mentale. Quando lo stress è cronico, il corpo produce alti livelli di cortisolo (ormone dello stress). Il cortisolo innesca voglie di cibi salati, dolci e fritti, alimenti che ci forniscono un’esplosione di energia e piacere.

Come agire: se ci si sente stressati o ansiosi, possiamo eseguire esercizi di respirazione o meditazione, ascoltare musica, o ballare. Qualsiasi attività che ci faccia concentrare sul presente può aiutarci.

  • Affrontare le emozioni. Mangiare può essere un modo per mettere temporaneamente a tacere o “riempire” emozioni scomode, come rabbia, paura, tristezza, solitudine, ecc. Ma non le risolve.

Come agire: accogliendo l’emozione come parte di quel momento. In caso di rabbia può essere utile fare una camminata veloce o fare alcuni esercizi. Se avvertiamo tristezza o solitudine, una buona opzione potrebbe essere quella di goderci una tazza di infuso o tè caldo o fare un bagno rilassante o incontrare qualcuno.

  • Noia o sensazione di vuoto: avete mai mangiato semplicemente per avere qualcosa da fare, per alleviare la noia o per riempire un vuoto? In quel momento, ci riempie e ci distrae dai sentimenti di insoddisfazione.

Come agire: leggere un buon libro, guardare una serie divertente o praticare un’attività che ci piace come dipingere, cucinare o qualsiasi attività che ci diverta.

  • Socialità. Stare insieme ad altre persone per mangiare è un ottimo modo per alleviare lo stress, ma può anche portare a mangiare eccessivamente. È facile esagerare semplicemente perché il cibo è lì o perché tutti gli altri stanno mangiando.

Come agire: praticare la respirazione consapevole prima di iniziare a mangiare, contando da 1 a 10. Questo esercizio riduce l’ansia e l’impulsività e ci consentirà di mangiare ad un ritmo più lento.

Bisogna tener presente che uno dei motivi per cui il cibo è spesso un pensiero così ricorrente è proprio perché è molto accessibile, e sempre disponibile. Cerchiamo, quindi, di avere sempre disponibili delle alternative, come già fatto in passato in quei momenti.

Questi sono solo alcuni esempi per combattere la Fame Emotiva, se state seguendo il Metodo PronoKal, vi consigliamo di affidarvi sempre alla vostra Nutrizionista-Coach, insieme potrete scegliere alternative che vi permetteranno di agire in modo più consapevole. Ricordate che è lì per aiutarvi ad affrontare eventuali difficoltà legate al cibo.

Troviamo modi sani per alimentare le nostre emozioni

Probabilmente alcuni di noi si vedono riflessi in alcune delle situazioni che abbiamo descritto fino ad ora. Uno dei modi per identificare i motivi nascosti dietro alla Fame Emotiva è quello di tenere un diario alimentare e dell’umore.

Ogni volta che mangiamo troppo, prendiamoci un momento per capire cosa ha innescato questo impulso. Se ci guardiamo indietro, quasi sicuramente, troveremo un evento spiacevole che ha innescato il ciclo alimentare emotivo. Annotiamo sul nostro diario alimentare:

  • Cosa abbiamo mangiato (o vorremmo mangiare)
  • Cosa è successo e cosa ci ha sconvolto?
  • Come ci sentivamo prima di mangiare?
  • Cosa abbiamo provato mentre mangiavamo?
  • Come ci siamo sentiti dopo?

Con il tempo, vedremo emergere uno schema ricorrente. Noteremo, per esempio, che mangiamo per stress ogni volta che abbiamo una scadenza o quando partecipiamo alle riunioni di famiglia. Una volta identificati i fattori scatenanti della fame emotiva, il passo successivo è identificare modalità più salutari per alimentare i nostri sentimenti, come optare per cibi più sani, fare esercizio fisico, una passeggiata, andare a correre, giocare con i nostri figli, chiedere aiuto, ecc.

Impariamo ad affidarci ad un professionista per apprendere abitudini di vita sane.

Diversi studi scientifici e società mediche sostengono che il modo migliore per perdere peso e mantenerlo è mediante un approccio multidisciplinare e completo. In PronoKal abbiamo a disposizione un team multidisciplinare che vi accompagnerà durante tutto il processo di perdita di peso.

Sappiamo che il cibo è parte essenziale di uno stile di vita sano, quindi, insegnare abitudini alimentari salutari fa parte della nostra filosofia.

“Fin dall’inizio del protocollo lavoriamo sulla rieducazione alimentare, e continuiamo progressivamente, lungo tutto il percorso, insegnando a conoscere gli alimenti in base alle diverse fasi del trattamento. Ad esempio, insegnando nella scelta del tipo più adeguato di proteine o identificando quali alimenti forniscono più fibre, ecc. “, afferma Elvira, responsabile Nutrizionale di PronoKal.

Tutto questo con il supporto delle nostre nutrizioniste-coach, professionisti della salute che assicurano successo e formazione oltre che supporto emotivo, quest’ultimo legato anche alla motivazione a stabilire buone abitudini alimentari.

“In molte occasioni, le persone con problemi di peso mangiano per esigenze emotive ed è necessario insegnare loro a reindirizzare questi sentimenti. In PronoKal, ad esempio, lavoriamo sulla dimensione emotiva del mangiare in due direzioni. Da un lato, aiutiamo le persone a riconnettersi con la loro motivazione. Dall’altra parte, lavoriamo con loro attraverso il programma CRC (Cambiare il rapporto con il cibo) in cui, attraverso l’allenamento al mangiare consapevole, la persona scopre cos’è la fame emotiva, come identificarla e come gestirla”, ci spiegano le nostre esperte Nutrizioniste-Coach.

Inoltre, dopo aver terminato il trattamento, sarà possibile accedere ad Healthy Living, il nostro nuovo programma di accompagnamento personalizzato, per fornire il nostro supporto nel mantenere e consolidare le abitudini sane che sono state imparate durante il trattamento PronoKal.

Vuoi perdere peso e creare abitudini sane che puoi mantenere? Compila il nostro modulo di contatto  e ti consiglieremo come, gratuitamente, in modo personalizzato, e senza impegno.

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