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VLCKD con pasti sostitutivi e patologie infiammatorie: quali sono i benefici di questo intervento nutrizionale?

21 Feb 2024

Un recente lavoro scientifico sulle KeNuT, le diete chetogeniche con i pasti sostituiti, ha espresso parere favorevole al loro utilizzo in corso di obesità o sovrappeso associato a malattie infiammatorie.

Chiediamo alla Dott.ssa Robba di spiegarci perché in alcune malattie infiammatorie la KeNut ha il valore di una vera e propria terapia.

“Possiamo a ragione sostenere che la dieta chetogenica è una dieta antiinfiammatoria. Vediamo cosa accade quando i chetoni aumentano nel sangue e ci si trova nella così detta chetosi nutrizionale o terapeutica: in questi casi si riduce la produzione dei ROS.  I ROS, dall’inglese Reactive Oxygen Species sono i radicali liberi, cioè sostanze che vanno ad aumentare lo stress ossidativo. Sappiamo che i radicali liberi sono particolarmente aggressivi e sono responsabili del peggioramento delle condizioni metaboliche delle singole cellule, sino a provocarne la loro morte. La produzione di ROS è un evento fisiologico quindi normale durante le reazioni che si producono nell’organismo, ma una loro sovraproduzione può creare danni seri.

“Può farci un esempio?”

“Certamente. L’eccesso di radicali liberi, ad esempio, ha un ruolo chiave nello sviluppo del morbo di Parkinson, danneggiando i neuroni dopaminergici.

In questi casi, la dieta chetogenica esercita un effetto antiinfiammatorio tramite un meccanismo immunomodulante, cioè, modulando le riposte del sistema immunitario. Ad esempio, nel cervello riduce la neuro infiammazione, migliorando le risposte cognitive.

In alcuni casi riduce i livelli sistemici (generali) dell’infiammazione, ed esercita il suo effetto antiinfiammatorio del tutto indipendentemente dalla perdita di peso.  É stato osservato che nei polmoni  la dieta chetogenica promuove la risposta delle cellule T.”

“Ci può spiegare meglio questo processo?”

“Le cellule T sono cellule del nostro sistema immunitario, che attivandosi ci permettono di difenderci da agenti esterni, evocando subito una risposta immunitaria che porta alla produzione di anticorpi. Ad esempio, nei polmoni la dieta chetogenica promuove sia la risposta delle cellule T che la riduzione delle citochine pro-infiammatorie, proteggendo quindi il polmone dalle infezioni.

Non stupisce che quindi la dieta chetogenica migliori le apnee notturne e l’asma. In questi pazienti la VLCKD ha migliorato anche il ritmo sonno/veglia.

Sono tutti dati scientifici molto interessanti, che hanno indotto anche i ricercatori a condurre studi sulla VLCKD prescritta a pazienti con disordini neurovegetativi anche molto gravi.

“Cosa hanno evidenziato queste ricerche?  Può semplificare i risultati e il messaggio che ne deriva?”

“Nelle nostre cellule le reazioni della catena mitocondriale sono fondamentali per produrre energia. In alcune patologie neurodegenerative alcuni complessi di questa “catena di reazione” sono indeboliti, e la dieta chetogenica è in grado di ripristinarne la funzione e permettere a queste cellule di avere una normale “respirazione cellulare”.

In poche parole, tutti questi risultati ci dicono che  il meccanismo della chetosi terapeutica è un meccanismo metabolico protettivo.”

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